6 giorni senza pc. Questo è uno dei periodi più lunghi degli ultimi anni senza accendere mai una sola volta il pc. Oggi (9 agosto) interrompo questa astinenza (avrei resistito tranquillamente ancora per due giorni). Mi ritrovo nuovamente a San Candido. Ci sono 16 gradi. Il cielo è sereno ma incredibilmente una nuovola di passaggio sta facendo cadere qualche goccia di pioggia ed io sono qui sul balcone con una felpa a guardare il mio portatile da cui percepisco anche una sensazione di rilassatezza dopo i lunghi periodi di stress lavorativo degli ultimi mesi. Dicevo che mi ritrovo nuovamente in vacanza perchè mi sono trovato in una situazione tale per cui ho dovuto fare, per così dire, un viaggio a Milano, un rientro improvviso non programmato, non deciso, senza aver alternative. Sono uscito ieri mattina dall'albergo abbigliato per una gita a San Candido-Lienz via treno e mi sono ritrovato a casa a Milano verso le 22 dopo un altro viaggio in treno, ma della durata di 5 ore e mezza. La causa? lo smarrimento delle chiavi della macchina. La soluzione è stata quella di rientrare con il primo treno per Milano delle 16.30 e ritornare a San Candido la mattina seguente alle 12.25.
La brutta scoperta della perdita delle chiavi è avvenuta intorno alle 15 appena scesi dal treno. Panico! Nello zaino non ci sono, nelle mille tasche dei kiway, dei pantaloni, delle brose niente. Magari le ho lasciate nella macchina. Andiamo a controllare. La mia macchina, chiusa, rientra automaticamente gli specchietti laterali, quindi, da lontano, si capisce velocemente se è chiusa o aperta. Appena entra nella visuale, vedo che gli specchietti sono aperti. Nasce uno spiraglio di speranza nel mio cuore. Mi avvicino, lancio uno sguardo al cruscotto ma la sorte non è mia amica (non mi capita mai di lasciare la macchina aperta). Cerco le chiavi dentro e fuori dalla macchina. Niente. Fino alle 16 c'è stata una ricerca spaspodica del mazzolin di chiavi (quel màààzolin di chiavi...che vièn dalla montagna...più o meno) con ulteriore coinvolgimento del bigliettaio, del capo stazione di San Candido che ha chiamato il capo stazione di Lienz. Niente. La disperazione della consapevolezza dell'unica soluzione possibile si affaccia sulla mia faccia: tornare a Milano a prendere le chiavi di scorta. Subito, visto che un giorno e mezzo dopo è programmato il rientro ufficiale dalle vacanze (e quindi impossibile anche l'invio delle chiavi tramite corriere espresso in 36 ore da parenti o amici vista l'ubicazione di San Candido). C'è solo una triste decisione sia per me sia per chi rimane. Torno dal bigliettaio. Si, sono sempre io. Quello che 10 minuti fa ti ho chiesto delle chiavi. Perchè mi devi guardare come se mi avessi già visto ma non ricordi dove? Cos'hai, la memoria volatile? Per tornare a Milano devo fare un'ora e mezza di treno fino a Fortezza con un regionale. Cambiare per Verona e prendere un'intercity (2h) e poi l'eurocity per Milano C.le.
Sfiga vuole che la stampatrice dei biglietti si sia guastata pochi minuti prima, quindi posso avere un biglietto scritto a mano solo fino a Verono, dovrei correre in biglietteria e fare la prenotazione obbligatoria sull'eurocity. Cominciamo bene.
La tristezza di dover rientrare in quelli di Milano e lasciare la il mio cuore e vacanza mi attanaglia per tutto il viaggio.
I treni sono puntuali e l'eurocity (il mio primo eurocity) è ben fatto e comodo (con tavolino ed una presa da 220v per pc o altri oggetti elettronici ad ogni seggiolino). Arrivo in stazione a Milano mentre il cielo si illumina per i rimasugli di qualche temporale. Chiedo ai miei di passare con le chiavi di scorta di casa mia. A loro mi sono sempre dimenticato di dare le chiavi del cancello. Come fare? Fortuna vuole che, arrivati a casa mia, la luce del vicino è accesa. Il dubbio è: suonare alle 23 di sera dell'8 agosto? Gli potrebbe venire un infarto. Mi spiace, ma o suono o rischio altri guai per via di qualche vicino curioso e sonnanbulo che non avendo altro da fare segnala ai carabinieri un tipo sospetto con felpa scura (e con cappuccio...una delle mie preferite) che scavalca un cancello mentre una macchina con due tizi sconosciuti (i miei...di oltre 60anni. Pericolosi, vero?) aspettano lungo la strada. La mattina sveglia alle 4.30 per prendere il treno dell 6 in centrale. Sfortunatamente per me, il treno si blocca subito dopo Milano per l'innesco del dispostivo di sicurezza per il superamento del limite di velocità e questo comporta la perdita di 15 minuti, che mi fanno perdere la coincidenza a Verona. Un'ora di attesa a ballare in giro per la stazione. Ho ammazzato la noia guardando due piccioni mentre erano presissimi a costruire il loro nido sulle travi del tetto della stazione con rametti raccolti lungo le rotaie. Che arte! :)) Arrivo finalmente alle 12.30 a San Candido...giusto in tempo per un'ultima giornata di ferie e ripartire, come da programma, per Milano, il giorno dopo. Cavolo!
Nota curiosa:
entrando nella stazione di Verona, all'andata verso Milano, si vedono delle case (abbastanza fatiscenti) proprio affacciate sul cavalcavia ferroviario. Nell'arrivare ho notato una affascinante ragazza fasciata nel suo bianco asciugamano, probabilmente dopo aver appena fatto una rinfrescante doccia, appoggiata allo stipide della porta-finestra sul suo piccolo balconcino mentre osserva i treni arrivare in stazione. Stava mangiando un gelato. In quello scenario di decadenza edile, mi è sembrata una piacevole nota intrigante e mi sono chiesto chissà cosa potesse pensare o sognare lei mentre (mi piace pensarlo) cercava con la fantasia di oltrepassare quelle vecchie e sporche mura. Curioso e nello stesso tempo sexy. :)
Cmq, per curiosità, questa è indicativamente la strada percosa (Google Maps mostra la strada, ma è più o meno il percorso del treno):
link a google maps
imprevisto durante le ferie...
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