SMAU 2006



Quest'anno la SMAU si è tenuta presso il nuovo centro fieristico di Rho-Pero.
Sono anni che aspetto con ansia di visitare questa importante opera d'architettura.
L'anno scorso, sebbe ultimata, la SMAU si era tenuta presso la vecchia, ma storica, struttura in città a Milano e devo dire che mi aveva un pò deluso come scelta.
Finalmente è arrivato il giorno in cui potevo vedere una costruzione du cui ho sentito parlare fin da piccolo.
Per anni (ero un bambino) la raffineria di Rho-Pero era stata indicata come il nuovo centro per la fiera, e dato che ci sono passato vicino migliaia di volte e per molto tempo avevo seguito le storie della bonifica del terreno e di nuovi progetti che potevano ricollocare quelle aree a scopi più interessanti.
Da piccolo, la fiera rappresentava la mitica "Fiera Campionaria" del 1° maggio. Una giornata trascorsa con la famiglia a curiosare tra i padiglioni.
Quando sono cresciuto e la Campionaria è stata dismessa, il mio ideale di fiera è diventato la SMAU (Salone delle Macchine ed Automazione per l'Ufficio).
I primi anni di SMAU sono stati un vero e proprio boom tecnologico, con tutta l'area della fiera e tutti i padiglioni pieni di espositori.
Erano i fantastici anni in cui si trascorreva un'intera giornata con gli amici a curiosare tra le prime stampanti a colori, a vedere le meraviglie dei nuovi processori e delle schede grafiche ma sopratuttto a raccogliere sacchetti interi di gadget. La SMAU era prima di tutto la fiera dei gadgets: penne, matite, portachiavi, cavatappi, portacarte, gomme, antistress gommosi, etc.. etc...
Il boom non puà essere continuo e dopo anni di sperpero economico in nome dei postulati del marketing, la SMAU, anzi, gli espositori della SMAU, hanno cominciato a tagliare i gadget o a distribuirli solo a partneres commerciali, visitatori registrati.
Tutto questo è anche colpa mia. Io sono stato uno dei tanti che visitava la SMAU con l'ingordigia del gadget ancor prima della curiosità del prodotto in mostra.
Centinaia di gruppi di ragazzini con zaino in spalla (me compreso) prendeva la SMAU in ostaggio.
Anche il tentativo di mettere l'ingresso a pagamento non ha funzionato per cercare di contenere un sempre più crescente caos che disturbava e danneggiava chi invece SMAU la voleva o doveva visitare per affari.
Negli ultimi anni SMAU è stata praticamente l'ombra di se stessa.
La crisi economica nel settore hi-tech del 2001, la crisi delle società di consulenza, la crisi mondiale hanno fatto si che SMAU fosse una misera esposizione dei 2 o 3 più grossi nomi del settore con pochissimo interesse da parte del pubblico.
Ci sono stati anche alcuni anni in cui SMAU era tenuta in vita dagli operatori telefonici, con investimenti in comunicazione, hostess (molto carine), gadgets ed offerte. Ma anche questo ha danneggiato la SMAU.
La SMAU che ho visto venerdi, anche se in uno stupendo impianto fieristico degno di nota, è stata la peggiore di tutte (le ho seguite praticamente tutte da quando la mia memoria riesce a ricordare...): due padiglioni (8, 12), un unico piano. Pochissimi espositori, stand miseri, nessun gadgets (tranne qualche caramella...!?!?) .
Questa doveva essere la SMAU per i soli operatori, con l'obiettivo di ridare la SMAU ai legittimi proprietari. Io oggi sono un operatore del settore. Mi occupo di informatica e consulenza. Mi sentivo parte del gruppo, eppure ho avuto difficoltà a trovare un ingresso. Intendo dire che non voglio pagare 15 euro per entrare a vedere una mostra. E' un concetto che non sta in piedi. E' come chiedere dei soldi ad un passante per farlo entrare nel tuo negozio a guardare i prodotti che vendi. Assurdo.
Oltretutto, il parcheggio in SMAU mi è costato 9,90 euro per sole 3 ore di sosta!! Assordo anche questo!
La fiera è stata povera e poco interessante dal punto di vista espositivo. Sono un pò più soddisfatto per alcune persone che ho incontrato per affari.
L'unica vera sorpresa è stata un piccolo robot sviluppato da un gruppo di ricerca universitario di Trieste.
Per l'anno prossimo credo che dovrò valutare molto attentamente se la SMAU vale ancora il mio tempo. Peccato!

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